SAMBRUSON
Sambruson di Dolo (VE) – 2006 – Primo incarico
INTERVENTO: Ristrutturazione architettonica: sostituzione dei solai lignei – consolidamenti strutturali – totale rifacimento degli impianti – revisione completa delle finiture, dei bagni, degli arredi
PAVIMENTI: terrazzo veneziano – graniglia – legno a tavoloni RIVESTIMENTI: pietra bianca di Vicenza – ceramica smaltata – resina cementizia
STRUTTURE: elementi in ferro grezzo trattato con olio di lino ARREDI SU MISURA: legno laccato o in essenza di rovere – pietra grigia di Vicenza – ferro grezzo trattato con olio di lino
DIMENSIONI: circa 250 mq
Sambruson di Dolo (VE) – 2011 – Secondo Incarico
con arch. Stefano Pivetta
INTERVENTO: Ristrutturazione architettonica: inserimento di una nuova scala in legno – rifacimento di un bagno - finiture
PAVIMENTI: cotto – legno a tavoloni – gres a basso spessore
RIVESTIMENTI: ceramica smaltata – gres a basso spessore
SCALA: struttura in pannelli di abete lamellare – parapetto in acciaio ruggine trattato a cera
DIMENSIONI: circa 140 mq
EDIFICIO RSIDENZIALE – ABITAZIONI PRIVATE
Primo Incarico
La barchessa si trovava in condizioni tali da richiedere innanzitutto un intervento di consolidamento e sostituzione di elementi strutturali, quale l’intero solaio del piano primo. Nelle foto si possono notare: la parete di “scorzoni” che caratterizza il corridoio a piano primo, i riquadri sulle pareti che lasciano in vista parti dei disegni sottostanti, i profili in ferro grezzo che rappresentano il limite tra le murature originarie e le sopraelevazioni, e, infine, la copertura a capriate lignee. Pochi e silenziosi gli interventi contemporanei, accomunati da colori accesi e linee decise, alla ricerca di un dialogo e di sintonia con il contesto storico originario.
Secondo Incarico
L’intervento mirava ad un utilizzo più funzionale della barchessa dedicata agli ospiti. La necessità di inserire una nuova scala, progettata in legno e metallo ruggine per armonizzarsi con il contesto, ha suggerito di interpretare il conseguente frazionamento del grande salone a piano primo concependo un volume prismatico irregolare la cui sagoma ricorda il fieno ammassato in un angolo, in memoria dell’utilizzo originario di questo spazio.